Il sound branding è la nuova frontiera del marketing. Sempre più aziende, infatti, investono in jingle che restino impressi nella mente dei consumatori e che rendano il brand riconoscibile anche ad occhi chiusi.
Un fenomeno che ha già una sua storia
Il fenomeno non è una novità recente. Basti pensare ai tanti brand storici che riusciamo a riconoscere dalla musica: Barilla, Coca Cola o anche Swatch con l'indimenticabile Breath cantata da Midge Ure. Cosa dire di McDonald con il sound logo di I'm Loving it, ormai riconosciuto a livello mondiale?
Quello che negli ultimi anni si è compreso è il potere del sound branding, tanto che nella competizione globale tra marchi e nel mare magnum di contenuti digitale che ogni brand produce quotidianamente sta diventando un'arma in più per distinguersi. Molteplici studi mostrano, infatti, che le persone reagiscono più velocemente al suono piuttosto che ad altre stimolazioni.
Sound branding, ASMR e voice search marketing: il suono è il nuovo protagonista del marketing digitale
La rinnovata attenzione al sound è attestata anche da un fenomeno parallelo divenuto virale negli ultimi anni: quello dell'ASMR, di cui abbiamo parlato in questo articolo.
L'affermarsi degli "audio loghi" o "sound trademark" è, inoltre, una diretta conseguenza di uno dei trend più rilevanti nel marketing digitale degli ultimi anni: il voice search marketing, derivante dall'adozione sempre più frequente della tecnologia di ricerca vocale.
In questa nuova tipologia di interazione tra utente e motore di ricerca, è importante che anche la "risposta" sia "sonora" e avere un'identità che sia anche sonora è vitale in contesti in cui non è presente la parte visiva.