In questo articolo esploreremo alcuni trend che stanno caratterizzando i marketplace online più grandi a livello globale.
Marketplace sempre più one-stop-shop: Zalando docet
Il primo fenomeno che possiamo riscontrare riguarda la crescente varietà dell’offerta dei marketplace. Se fino a qualche tempo fa le piattaforme di e-commerce globale risultavano verticalizzate su una categoria merceologica ben precisa, oggi stanno inglobando sempre più nella loro offerta categorie di prodotto distanti dal loro core business primario.
Un esempio efficace è offerto dall’evoluzione che la tedesca Zalando SE ha fatto negli ultimi anni.
La società nasce nel 2008 come e-commerce online di scarpe, in particolare infradito, ma presto comincia ad espandere la propria offerta aggiungendovi abbigliamento, borse, sciarpe, orologi, bijoux, cinture di qualsiasi stile. Dal 2019 su Zalando è possibile acquistare anche cosmetici. Dietro questa evoluzione vi è la mission di offrire al consumatore un’esperienza d’acquisto più completa possibile. Oggi Zalando domina l’e-commerce europeo come piattaforma online di moda più cliccata in assoluto con oltre 24 milioni di clienti.
Attrarre i consumatori non solo con i prodotti, ma anche su altri fronti: è l’imperativo di Amazon
Con il lancio di Amazon Music e del servizio Prime Video, il colosso dell’e-commerce, si è allargato al di fuori dei prodotti fisici, entrando in competizione con Spotify e Netflix.
La strategia è chiara: Amazon vuole tenere i consumatori legati a sé su più fronti, ultimamente anche via voce,grazie agli altoparlanti intelligenti Echo che si integrano con Alexa.
Marketplace sempre più multibrand
Un altro trend in forte ascesa è quello che vede il proliferare di spazi di mercato a metà strada fra le vendite sui siti proprietari di ciascuna azienda, e quelli generalisti, che vendono di tutto, come Amazon, dove brand rivali di fatto coesistono.
E’ recente la notizia che Ikea stia studiando una piattaforma per vendere mobili anche di altri marchi. Il CEO del colosso svedese dei mobili a buon prezzo, Torbjorn Loof, ha, inoltre, rilasciato un’intervista al Financial Times in cui accenna alla possibilità per Ikea di sbarcare su piattaforme di e-commerce come Alibaba o Amazon.
Tra negozi fisici e pop-up store virtuali la separazione tra online ed offline è sempre meno marcata e il mantra da seguire è la multicanalità
Ancora una volta Zalando ci offre un esempio concreto di un fenomeno che trasformerà il volto del commercio.
Nel 2019 a Berlino è nato il primo negozio fisico Zalando, in concomitanza con l’apertura dell’offerta della piattaforma al mondo beauty, per dare ai consumatori la possibilità di provare dal vivo creme e make-up, impossibili da testare a distanza.
Negli ultimi due anni abbiamo visto un proliferare di pop-up store legati a brand nati e cresciuti online come Cliomakeup o Estetista Cinica, che ad un certo punto hanno deciso di offrire ai propri clienti un’esperienza d’acquisto dal vivo.
In parallelo, si comincia a parlare di pop-up store virtuali, dal funzionamento analogo a quelli fisici.
Con essi si potranno organizzare piccoli shop online, da tenere in vita un mese o poco più, che cattureranno l’utenza non solo puntando sul fattore curiosità, ma anche sull’urgenza d’acquisto.
Questi fenomeni ci dimostrano quanto stia diventando sempre più sfumato il confine tra commercio online ed offline e quanto sia fondamentale ragionare in un’ottica di multicanalità.