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Refurbishing, second hand e sostenibilità: tre parole chiave che segneranno l’e-commerce nel 2022

Articoli su quali saranno i trend che segneranno l’e-commerce nel corso del 2022 stanno imperversando nei feed di tutti noi marketers. Qual è il tratto comune? Abbiamo analizzato diverse fonti e tutte convergono nel consacrare la sostenibilità quale cifra distintiva del commercio elettronico prossimo venturo.

Secondo Semrush, «sostenibilità» è la parola chiave che più è cresciuta in volume di ricerca negli ultimi anni e ciò si traduce in iniziative di corporate social responsibility che stanno interessando anche i big dell’ecommerce.

Da Apple a Zalando: tutti pazzi per l'usato

Basti pensare a Zalando che nel corso del 2021 ha introdotto la sezione Second Hand, dove è possibile vendere e acquistare abbigliamento usato.

Come funziona? E’ semplicissimo, se si possiede un capo acquistato da Zalando o altrove, ancora in ottimo stato, lo si potrà caricare nella sezione corredato di foto e una breve descrizione, in modo tale che la piattaforma possa valutarne la messa in vendita.

Se un articolo viene venduto l’utente otterrà non euro, ma crediti spendibili all’interno di Zalando. Un altro colosso che ha dato vita ad un’iniziativa volta ad allungare la vita dei prodotti e a contrastare la cosiddetta obsolescenza programmata è Ikea, che ha cominciato a vendere pezzi di ricambio per i suoi mobili.

Apple da tempo è già attiva sul fronte economia circolare grazie alla politica del refurbishing che consiste nel mettere di nuovo in circolo prodotti sostituiti ma coperti da garanzia.

Per il nuovo anno l’azienda di Cupertino ha annunciato una nuova iniziativa: il Self Service Repair, che prevede la possibilità di riparare da soli i propri iPhone acquistando solo i componenti necessari. Per ora ciò è possible solo negli USA ed è riservato a persone specializzate nell’assistenza tecnica che hanno specifiche competenze ed expertise.

Il second hand nel fashion ha fatto il boom

Non possiamo infine non citare le app di compravendita di usato, una su tutte Vinted. Queste piattaforme nel 2021 hanno visto una vera e propria esplosione, un po’ figlia della pandemia, un po’ della sensibilità delle nuove generazioni di consumatori (Millennial e Gen Z).

Secondo quanto dichiarato dall’azienda, Vinted ha attualmente 45 milioni di utenti in 13 paesi. Il suo successo è determinato dal fatto di essere totalmente gratuita da usare. Il suo modello di business infatti non prevede alcun tipo di commissione, ma trae guadagno dai servizi accessori, ad esempio la promozione delle proprie inserzioni per garantire loro maggiore visibilità.

Accade di frequente che su Vinted come pure su Depop ed altre app di vendita dell’usato, si ritrovino gli appassionati di vintage o chi è alla ricerca di edizioni limitate di oggetti di design o capi di moda.

Ecco che questi prodotti cominciano ad acquisire agli occhi degli utenti un valore che supera quello di “oggetto usato”.

Insomma per il 2022 la parola d’ordine è shopping online sostenibile!

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